Regione: Marche
Percorso : km 574,19
Giorni : 6 giorni
Difficoltà: media
Anno realizzazione: 2005
Bologna – Riolo Terme – Brisighella Km totali 100
La mattina si presenta soleggiata, le bici sono pronte per la nuova impresa. Lasciamo Bologna alle 07.00 del mattino prossima meta è città di Modiagliana. Per prima parte del viaggio inforchiamo la via Emilia passando per Imola e tagliando poi, prima di Castel Bolognese, Riolo Terme.
Il tempo nella tarda mattinata peggiora, nel frattempo telefoniamo per trovare un posto per la notte a Modiagliana, ma la nostra ricerca è vana, inoltre il brutto tempo incalza. All’altezza di Riolo Terme rivediamo la nostra giornata. Decidiamo di dormire a Riolo e nel pomeriggio senza bagagli visitare la città di Brisighella.
La strada tra Riolo e Brisighella ha un panorama mozzafiato con i suoi calanchi ed è poco trafficata e ci permette di godere di tale panorama.
Si giunge a Brisighella, antichissimo borgo medioevale della Valle del Lamone, la cui peculiarità è una eccezionale via sopraelevata e coperta, denominata via degli asini. La giornata volge con un brusco temporale che fortunatamente non dura molto e ci permette di tornare per la stessa via alla nostra base.
La giornata finisce con una visita a Riolo “Città d’acque” così chiamata per le sue peculiarità affermatesi nei secoli; il suo nome deriva da un modestissimo rio (Rio Doccia, che da alcuni decenni è tombato), a carattere pluviale, presso il quale sorse la Rocca. Per le caratteristiche di questo rio, il paese fu chiamato per circa due secoli “Riolo Secco”; solo nel 1914, per il valore delle sue acque minerali, prese il nome di “Riolo Bagni”. Nel 1957,per la significativa fama dello Stabilimento Termale, assunta a livello nazionale, venne dato l’attuale nome di Riolo Terme.
Pernottiamo in campeggio e visto il maltempo prenotiamo una roulotte da noi chiamata scherzosamente la “SUITE”
Riolo Terme – Brisighella – Modigliana -Passo del Carnaio Km totali 92.26
Lasciato Riolo Terme ripercorriamo la strada per Brisighella passando per Modigliana dove si può vedere il ponte di S. Donato, detto il “ponte della Signora“, risale al secolo XVIII. Realizzato a schiena d’asino è formato da tre archi, di cui il centro assai ampio e alto sulle acque. Fu costruito in luogo di un precedente ponte demolito da una piena straordinaria. Fu detto “della Signora” a causa della sua collocazione, accanto alla villa “La Colombaia” il cui capo famiglia, all’epoca, era una nobildonna. Il nome di S.Donato proveniva dalla vicinanza di un antichissima chiesa ora scomparsa
Lasciata Modigliana saliamo per circa 13 km per Rocca San Casciano, qui abbiamo inforcato la strada per Galeata, panoramica e molto suggestiva. La giornata è soleggiata, ma noi accusiamo stanchezza a Santa Sofia facciamo una sosta per verificare i tempi e il pernottamento, la nostra meta è la città di Bagni di Romagna. Ripartiamo, ci aspetta un’ultima salita il Passo del Carnaio a 850 msl. Inizialmente è la strada sale rapidamente per poi raggiungere uno splendido altopiano con panorama mozzafiato…… siamo molto stanchi attraversato il passo troviamo una locanda qui decidiamo di chiudere la giornata pernottando.
La locanda da Gamberini è sobria la cucina ottima e pure l’ospitalità. Il clima qui è fresco e il cielo offre uno spettacolo unico di stelle . Andiamo a dormire ci aspetta una giornata con un spostamento lungo ma pochissima salita.
Passo del Carnaio – Bagni di Romagna – Monte Coronaro – San Sepolcro – Città di Castello – Umbertide Km totali 103.46
La mattina ci presenta un cielo terso dopo una abbondante colazione lasciamo la locanda e ci avviamo in direzione S.Pietro in Bagno. Qui dobbiamo fare una lunga sosta per un guasto meccanico serio, fortunatamente abbiamo trova un meccanico appassionato di mountain bike, il quale ci ripara la bicicletta e ci fornisce un’accurata descrizione di itinerari del luogo. In tarda mattinata partiamo per la volta di Bagni di Romagna. La cittadina è sorprendente con il suo “Il sentiero degli Gnomi” che è già stato frequentato da un grande numero di persone d’ogni età. Per maggiori informazioni www.bagnodiromagnaturismo.it
Da bagni di Romagna si prende la Tiberina per Verghereto ai piedi del Monte Cornaro dopo 4 km circa la Tiberina non è più praticabile per le auto , infatti si entra nella Tiberina nuova non praticabile per le bici. Un cartello blocca il transito veicolare, noi non abbiamo scelta per oltre 5km percorriamo una strada abbandonata. il momento devo dire è stato emozionante la strada taglia dentro ad un bosco è piena di curve e il fondo si presenta pieno di buche. la vecchia Tiberina “rivive ” a Pieve S. Stefano per poi arrivare a San Sepolcro. Alla fine abbiamo percorso la tiberina per 60 km circa senza vedere macchine una “ciclabile incredibile” . Non possiamo dire per il tratto da san Sepolcro e Città di castello una strada con un fondo pieno di buche e super trafficata .
Il tempo si è guastato siamo in prossimità di Umbertide e ci deve esserci stato un forte temporale noi arriviamo accompagnati da una pioggerellina. Pernottiamo ad Umbertide dove mangiamo alla locanda Appennino dove consigliamo di assaggiare la marmellata di cipolla con formaggi vari.
Umbertide – Gubbio – Scheggia – Cagli – Acqualagna – Urbino Km totali 104
Partenza dalla citta di Umbertide, la mattina si presenta nebbiosa e la strada che dobbiamo fare è molto trafficata. Verso le 10.00 del mattino siamo a Gubbio, dove facciamo una piccola sosta la città si presenta in tutto il suo splendore.
Dopo una colazione e rifornimento acqua e cibo la nostra direzione è Scheggia, la strada è panoramica sulla nostra dx intravediamo l’antico sentiero, arriviamo al passo della Madonnina a 750 s.l.m.
Alla volta di Scheggia eccoci in direzione di Cagli usando la vecchia Flaminia, accanto il nastro d’asfalto della “nuova Flaminia”. La strada si presenta come una lunga ciclabile con traffico solo locale, attraversiamo un vecchio ponte romano. Piccola sosta a Cagli per raggiungere Acualagna e presa la statale 43 per S. Gregorio.
Una Volta a S.Gregorio la strada ci porta alla nostra ultima tappa della giornata, abbiamo inforcato la strada per Sogesta, ci aspettava l’ultimo pezzo di strada che è bellissima, ma vi avvertiamo che una salita “micidiale” porta a discendere per poi risalire e finalmente si vede la città di Urbino. Abbiamo sostato per la notte in un’antica tartufaia Ca’ Vernaccia è un bellissimo casale antico: risale al 1700 ed è situato in aperta campagna, in uno stupendo scenario di luoghi incontaminati.
www.locandaurbino.com
Consigliamo i piatti a base di tartufo, lo scenario e l’ospitalità di questo country house è molto buona
Urbino – Sassocorvaro – Villa Grande – S. Leo Km totali 68.47
Lasciamo dopo una abbondante colazione Ca’ Vernaccia il primo tratto di strada è tranquillo arriviamo a Mercatale e da li passiamo a Sassocorvaro, dove troviamo la bellissima Rocca attribuita a Francesco di Giorgio Martini per maggiori informazioni vi rimando al seguente sito www.montefeltro.net.
Lasciamo Sassocorvaro la salita si fa dolce e costante e poi aumenta dopo Mercatale Vecchio arriviamo a Serra S. Marco a 1004 s.m.l. e poi Villa Grande
La stanchezza si fa sentire la nostra meta non è lontana inizia la discesa e si apre un maestoso panorama sulla nostra destra si vede S. Marino.
Le ultime salite e poi una discesa ai piedi della quale si erge la città bellissima di San Leo che sorge su una delle caratteristiche rupi della valle del Marecchia. Si entra dall’unica porta della città è l’imbrunire ….siamo stanchi, ma il panorama e la città ci affranca da tutte le fatiche.
Alloggiamo al ristorante la Rocca il posto è semplicemente unico come l’oste che ci suggerisce ottime pietanze come farro con funghi porcini e petto d’oca affumicato o agnello, anche il vino è ottimo, ma la serata ci regala un’ultimo scenario.
Si festeggiava la notte di Cagliostro la bellissima Rocca è illuminata, la piazza è diventata un enorme ristorante e la serata si conclude con fuochi d’artificio.
S. Leo – Villagrande – Gradara – Cattolica Km totali 106
La giornata inizia girando la città consigliamo di vedere la La pieve (IX) è la più antica chiesa del Montefeltro, costruita in arenaria.
il Duomo (XII sec.), con oggetti di origine bizantina, pilastri e colonne romane, capitelli longobardi e il sarcofago di S. Leone.
Ed infine La Fortezza, che fu eretta da Francesco di Giorgio Martini (1439-1526) per volere di Federico III da Montefeltro, sui resti di antiche costruzioni difensive.
www.comune.san-leo.ps.it Lasciata San Leo si rifà a ritroso la strada del giorno prima fino al valico passata Villa Grande la direzione è la Roccaforte di Gradara che si erge su un colle (142 m sul livello del mare) al confine tra Marche e Romagna in posizione strategica e dominante, sosta e giro di questa splendida roccaforte poi a Cattolica per prendere il treno per Bologna.
Il giro viaggio è finito il trasferimento in treno è lungo noioso a causa di una serie di ritardi arriviamo a Bologna alle 18.00 .
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