Bodo – Moskenes – visita ad Å i Lofoten ed infine la città di Reine a vedere il museo delle balene
La notte, se è così che la possiamo definire, l’abbiamo trascorsa in targhetto acconpagnati sempre dalla luce. Alle 06.00 siamo già a Sorvagen nell’isola di Moskenesoy.
Ci fermiamo al campeggio di Moskenes “Moskenes Camping” qualche ora di sonno, poi ripartiamo in bici alla volta della cittadina Å i Lofoten con le sue caratteristiche Robu rosse, che troveremo in tutta l’isola. In questo villaggio esiste un museo del tutto originale ” il museo dello Stocafisso“.
Ci troviamo nella parte finale dell’isola la strada finisce propio ad Å dove vediamo le prime caratteristiche strutture usate per stagionare i merluzzi . Nell’arco della stessa giornata il merluzzo viene pescato, pulito e privato della testa. I pesci vengono poi legati due a due intorno alla coda e appesi alle rastrelliere. La Natura fa il resto. La combinazione tra vento, sole, temperature fredde ma non gelide, pioggia e neve conferiscono qualità, gusto e colore unici allo stoccafisso
Un mare blu si scaglia su montagne a picco macchiate di neve nascosta tra le fessure e non toccate dal sole . Il cielo terso si contrasta con il rosso delle case e il verde dei prati interrotto dal marron del merluzzo essiccato al sole.
Reine
Ci sposiamo e rifacciamo la strada a ritroso ripassiamo per Moskenes e ci dirigiamo verso Reine per visitare l’unico museo della caccia alle balene il Norsk Kvalfangermuseum
Se io fossi il vento, non soffierei più su un mondo tanto malvagio e miserabile… Eppure, lo ripeto e lo giuro, c’è qualcosa di glorioso e di benigno nel vento.
Moby Dick
Norsk Kvalfangermuseum Norwegian Whalers’ Museum
A Reine si trova il museo della caccia alle balene.
Qui si ha una fotografia di una realtà un po’ diversa da quella che solitamente abbiamo di questo tipo di caccia. Noi siamo dalla parte delle balene non c’è dubbio, ma abbiamo anche avuto modo di vedere con gli occhi del “cacciatore” e capire anche se un po’ contorto l’amore che questa persona ha per il suo paese, le sue radici e la sua cultura.
Vi consiglio, se vi trovate da quelle parti, di non “snobbare” questo “museo” e vedere anche il filmato, sebbene sia solo in lingua inglese, che narra la storia di questo uomo e della caccia.
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