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Fino alla fine del mondo

10 Novembre 2019 No Comments

Bodo – Moskenes – visita ad Å i Lofoten ed infine la città di Reine a vedere il museo delle balene

La notte,  se è così che la possiamo definire, l’abbiamo trascorsa in targhetto  acconpagnati  sempre dalla luce. Alle 06.00 siamo già a Sorvagen nell’isola di Moskenesoy.

Ci  fermiamo  al campeggio  di Moskenes  “Moskenes Camping” qualche ora di  sonno, poi  ripartiamo in bici alla volta della cittadina Å i Lofoten con le sue caratteristiche Robu rosse, che troveremo in tutta l’isola. In questo  villaggio  esiste un museo del tutto originale ” il  museo dello Stocafisso“.

Ci  troviamo  nella parte finale dell’isola la strada finisce propio  ad Å dove vediamo le prime caratteristiche strutture usate per stagionare i merluzzi . Nell’arco della stessa giornata il merluzzo viene pescato, pulito e privato della testa. I pesci vengono poi legati due a due intorno alla coda e appesi alle rastrelliere. La Natura fa il resto. La combinazione tra vento, sole, temperature fredde ma non gelide, pioggia e neve conferiscono qualità, gusto e colore unici allo stoccafisso

Un mare blu  si scaglia su montagne a picco macchiate di neve nascosta tra le fessure e non toccate dal sole . Il cielo terso si contrasta con il rosso delle case e il verde dei prati interrotto dal marron del merluzzo essiccato al sole.

Reine

Ci sposiamo e rifacciamo la strada a ritroso  ripassiamo  per Moskenes e ci dirigiamo  verso  Reine per visitare l’unico museo  della caccia alle balene il Norsk Kvalfangermuseum

Se io fossi il vento, non soffierei più su un mondo tanto malvagio e miserabile… Eppure, lo ripeto e lo giuro, c’è qualcosa di glorioso e di benigno nel vento.


Moby Dick

Norsk Kvalfangermuseum Norwegian Whalers’ Museum

A Reine si trova il museo della caccia alle balene.

Qui si ha una fotografia di una realtà un po’ diversa da quella che solitamente abbiamo di questo tipo di caccia. Noi siamo dalla parte delle balene non c’è dubbio, ma abbiamo anche avuto modo di vedere con gli occhi del “cacciatore” e capire anche se un po’ contorto l’amore che questa persona ha per il suo paese, le sue radici e la sua cultura.

Vi consiglio, se vi trovate da quelle parti, di non “snobbare” questo “museo” e vedere anche il filmato, sebbene sia solo in lingua inglese, che narra la storia di questo uomo e della caccia.

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