Carichiamo, in un pomeriggio assolato, il camper con biciclette e “piumini” per il freddo del grande nord, il che ci appare fuori luogo in piena estate. Siamo emozionati per questo nuovo avventura. I primi due giorni di vacanza sono di solo viaggio in camper per raggiungere la prima tappa. Ci fermiamo a dormire in aree di servizio. Uccidiamo la “noia” del viaggio leggendo guide e prendendo nuovi appunti per i giorni futuri.
La sera del secondo giorno siamo già a Kabenhaven, ci fermiamo in una delle località marittime proprio sotto la città presso il campeggio copenhagencamping. Ci troviamo sul mare e la sera si accendono i fuochi per il solstizio d’estate . L’ unico ristorante aperto alle 21.00 una pizzeria gestita da un simpatico pizzaiolo.
Ponte sull’Oresund che la unisce la Danimarca alla Svezia
Passiamo il ponte che congiunge Kabenhaven a Malmö siamo già in Svezia.
Il ponte è un’imponente strutturra, lungo circa 40 chilometri: seguendolo da Sud a Nord, si costeggia Kobenhaven e ci si immette in un tunnel di circa 6 chilometri, adagiato in fondo al mare. Subito dopo si sale in superficie e per un certo tratto si guida a livello del mare , per poi affrontare una vera e propria la salita . Le immense arcate consentono l’attraversamento delle navi transoceaniche. Chiudiamo la serata fermandoci in un’area di sosta per dormire.
Oslo città moderna
Nel primo pomeriggio siamo già a Oslo, il tempo è pessimo, ma noi bardati di giacche anti pioggia ci prepariamo a visitare la città, dopo aver lasciato il camper presso www.ekebergcamping.no.
La città è un cantiere aperto moderna ed incredibilmente bella anche sotto un cielo carico di pioggia .
Passimo il pomeriggio a girare per il centro di Oslo. Sotto una fastidiosa pioggia passiamo il Karl Johans Gate il viale più famoso della città che porta al Palazzo Reale che si trova alla fine del viale sopra ad una collina.
Infine ci soffermiamo presso Aker Brygge dove sullo sfondo possiamo vedere il Radhuset ovvero il municipio inaugurato nel 1950 architettura insolita per la Norvegia in quanto furono usati dei mattoni rossi come materiale e devo dire che spicca nel tessuto urbano di Oslo.
Galleria
Radhuset Oslo
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