Quest’anno è stato un anno molto movimentato, tra la vendita e acquisto di una nuova casa e il conseguente trasloco abbiamo dovuto ridurre i giorni per il nostro viaggio poiche il resto delle ferie è stato risucchiato dal vortice del trasloco :(.
Giorni effettivi di viaggio dal 3 all 11 Luglio e con così poco tempo a disposizione mete troppo lontane erano fuori luogo. Dove andare, l’Italia abbiamo visitata in lungo ed in largo però non proprio tutta il Piemonte e per noi terra da scoprire. Da qui nasce l’idea di raggiungere Torino lungo il Grande Fiume, Po, seguendo la direttrice di Vento (www.cicloviavento.it), ciclovia Venezia-Torino.
Da Bologna a Torino i km sono molti e i giorni pochi, inoltre, dopo una settimana preparazione e trasloco, fatto tutto da noi non c’è la sentivamo di fare giornate esagerate di km in bici.
Non solo, ma il 2 Luglio abbiamo lasciato la vecchia casa con ultimo carico e già i bagagli pronti per partire e non ancora trasferiti nella nuova casa, forse avverrà a Settembre ;).
Quindi senza alcuna esitazione il 3 Luglio, tardo pomeriggio, eravamo già in stazione a Bologna pronti per imbarcarci per Piacenza, con le nostre biciclette Brompton e una bagaglio a testa . La città di Piacenza diventava così il nostro start per questo viaggio.
Primo Giorno Piacenza to Pavia Km 67
Partenza in una soleggiata mattinata con le nostre Brompton lasciamo alle nostre spalle la città di Piacenza seguendo il fiume Trebbia per un pò, per poi seguire le indicazione Ciclabile Via Po. Il nostro percorso procede lungo la sponda destra del Po,
Il panorama è aperta campagna con vari scorci sul Grande Fiume che serpeggia tra le varie golene, Ogni tanto qualche campanile svetta come un piccolo segnaposto su di una mappa avvisandoci che li c’è un piccolo borgo. Se la strada all’inizio era asfaltata , per molti tratti si trasforma in veri sterrati dove passano solo i trattori, rendendo il tutto un pò avventuroso, come atrraversamenti della golena mentre abbatto i pioppi. Per raggiungere la città di Pavia attraversiamo uno dei tanti ponti che scavalcano questo fiume.
La cittadina ha molti scorci, ci ricorda per certi versi la bellissiama Mantova con queste stradine acciottolate e anche i palazzi sono molto simili.
Pavia to Sale km 65
Lasciamo la città di Pavia attraversando il bellissimo Ponte Coperto che scavalca il Fiume Ticino, che costeggiamo per un pò per ritornare ad incrociare nuovamente il fiume Po . L’itinerario lungo il fiume offre panorami agresti e un silenzio interrotto raramente dal canto di uccelli. La giornata è calda qualche antica quercia con le loro fronde maestose sono i rari ripari per un momento di fresco. La strada bianca è un bel sterrato misto con un pò di sabbia che non rende agevole il percorso. I colori della tavolozza sono l’oro dei campi trebbiati da poco, il verde chiaro dei pioppi, qualche rara chiazza di verde scuro delle querce e ogni tanto si intravede l’azzurro del fiume .
Per arrivare alla cittadina di Sale dobbiamo attraversare nuovamente il fiume Po, L’tinerario prevedeva il passaggio attraverso il caratteristico Ponte Gerola di 8 campate, ma una volta li troviamo un bel divieto di transito e quindi abbiamo seguito la deviazione e attraversare il fiume sul ponte successivo.
Chiudiamo la giornata in questa piccola e sonnolenta cittadina
Sale To Casale Monferrato km 55
Riprendiamo il nostro viaggio sotto una giornata assolata, la meta è la cittadina Casale Monferrato.
La bellezza di questo itinerario sono le diverse geografia che questo lungo e calmo fiume ci regala. in questa zona per un attimo la pianura si alza ed incontriamo qualche lieve salita, piccole colline ci fanno compagnia e ci portano ai piedi del Castello di Pomaro Monferrato. Le fondamenta provano che il castello ha un’origine molto antica,risalente agli inizi del XIII secolo. In seguito ebbe una più poderosa muratura che dava all’archetipo dell’attuale edificio la sembianza di dongione. Successivamente il Castello subì vari attacchi e danni alla sua struttura.I lavori di restauro del 1929, per volontà della Marchesa Della Valle, fecero scoprire, insieme a un motivo decorativo a dente di sega, i profili di alcune finestre dal taglio decisamente medioevale. Accanto al castello si trova il giardino ottocentesco che costituisce una buona porzione del terreno adiacente
Castello di Pomaro Monferrato
La cittadina di Casale Monferrato già dal suo centro storico presenta le testimonianze dei fasti antichi e della sua sfaccettata identità, con le sue bellissime Chiese e palazzi e dalla via pricipale è possibile ammirare il l Castello del Monferrato, una vasta e “gloriosa” cittadella militare, ma la cosa che rende questa cittadina unica è il suo affaccio sul fiume regalandoci alla sera un bellissimo tramonto sul Gande Fiume Po.
Casale Monferrato to Chivasso km 58
Il serpeggiare del fiume e gli interventi dell’uomo offrono in questa parte del viaggio un mosaico di colori e forme, dove lo sterrato ci permette di attraversalo senza contaminarlo, come ospiti in punta di piedi e con oggi sgranati ammiriamo questo inusuale paesaggio Le risaie . Sono affascinati per chi come noi non è avvezzo a questo territorio.
Il verde delle piantine di riso brilla alla luce del sole e contrasta con il bianco sporco delle magnifiche ali dei ibis sacri, che si alzano in volo al nostro arrivo. La calma, i colori, il caldo e il silenzio rotto dal gorgogliare dell’acqua ci rapiscono, in mezzo al tutto, si scaglia imponente la Grangia di Pobietto. La sua edificazione risale alla fine del 1100, e, ancora oggi si possono osservare alcuni elementi originali. La Torre Porta e una porzione di muro con una ghiera a ogiva sono di età medioevale, mentre nel territorio circostante, negli anni Novanta, furono portati alla luce importanti reperti archeologici e testimonianze di un villaggio risalente addirittura all’Età del Bronzo.
Risaie e ibis sacri
La Grangia è un articolato complesso di edifici, di cui una parte risalente al XII sec; la bella chiesa del XVIII sec. è attribuita all’architetto Scapitta. La maggior parte degli edifici è di uso agricolo o inutilizzata. La tenuta comprende anche molti ettari di terreni circostanti, ed è proprietà dell’ASL di Vercelli.
Nel maggio 2012, a seguito di un importante intervento di ristrutturazione, una porzione della grangia è diventata sede dell’Ente-Parco: l’antica stalla è ora una moderna sala conferenze e al piano superiore un ampio locale ospita il laboratorio didattico.
Ci avviciniamo alla cittadina di Chivasso e al posto dello sterrato troviamo un sentiero con fondo erboso, giornata bellissima .
Chivasso to Torino km 30
La mattina dopo un aver risolto un problema con la sella, Brooks, si è rotto il tirante ha ceduto, ma siamo riusciti ad aggiustarlo grazie ad una ferramente e alle capacità di Andrea.
Partiamo la meta è Torino, i km sono pochi e attraversiamo subito il fiume Po per spostarci sulla riva sinistra, la strada non presenta molte segnaletiche e più di qualche volta siamo tornati indietro perché impraticabile oppure chiusa come proprietà privata .
All’altezza di San Mauro Torinese attraversiamo Il Ponte Vittorio Emanuele III, meglio conosciuto come “Ponte Vecchio, rivestito in mattoni, è lungo 257 metri, largo 8 ed è formato da 8 arcate che distano 20 metri l’una dall’altra. Costeggiamo il Parco degli Alpini ammirando l’isolone di Bettola e seguendo poi il Lungo Po Antonelli per arrivare poi al nostro appartamento.
Torino visita della città con le nostre Brompton
Torino è stata la nostra meta per 3 giorni. Una città magnifica ricorda molto Parigi con i suoi palazzi, i larghi corsi, le magnifiche piazze e il fiume che la costeggia con i suoi Murazzi.
Una città lussureggiante con enormi e magnifici parchi che abbiamo potuto visitare in bicicletta. Perfetta per i ciclisti, a parte le rotaie del tram da tenere sempre ben presenti, le vie principali hanno delle complanari riservate al transito di chi ci abita e le biciclette . Lungo i fiume i percorsi sono notevoli e sotto lussureggianti alberi.
Piazza della Repubblica si colora con il suo mercato della frutta con le vecchie bancherelle di ferro e legno e i tendoni colorati, stupendo.
Notevoli i recuperi architettonici come OGR , Officine Grandi Riparazioni. Tra le stazioni Porta Nuova e Porta Susa il più grande stabilimento in città. Il recupero delle OGR: da ex Officine per la riparazione dei treni a nuove Officine della cultura contemporanea, dell’innovazione e dell’accelerazione d’impresa a vocazione internazionale.Da visitare
Il giorno dopo siamo saliti in bicicletta per la via dei Sassi alla Superga con la sua vista magnifica sulla città. Da veri Bolognesi non potevamo non accettare una sfida in salita. Riconosciamo che la salita alla Superga non ha lasciato mai un attimo di respiro, a 200 metri dalla meta ci siamo fermati a mangiare in un delizioso ristorante , tanto la Superga non sarebbe scappata ;). La discesa è stata impegnativa quanto la salita.
La Sacra di San Michele
Dopo una serta di aperitivo ai murazzi con amic,i ci siamo aggregati a loro, il giorno dopo, in macchina per una visita alla Sacra di San Michele che si trova fuori Torino alle porte della val Susa .
Dall’architettura affascinate, avvolta da racconti misti tra pagano e cristianesimo, custodito in origine dai monaci benedettini e che dal 1837 è affidato ai padri Rosminiani l’edificio padroneggia imponete sulla vallata. La storia, il valore spirituale e il paesaggio che la circonda hanno ispirato lo scrittore Umberto Eco per il best-seller “Il nome della Rosa” e rendono la Sacra una meta di richiamo per visitatori da tutta Europa.
Esiste quella che viene definita “Linea di San Michele” È una linea immaginaria che corre per oltre duemila chilometri e collega sette monasteri dedicati all’Arcangelo Michele. Secondo la leggenda, la linea sacra non è altro che il colpo di spada che l’Arcangelo inflisse al diavolo per mandarlo negli inferi. Facciamo un viaggio alla scoperta dei Santuari collegati dalla misteriosa linea di San Michele.
Skellig Michael Irlanda
Saint Michel’s Mount Cornovaglia
Mount Saint Michel Francia
Sacra di San Michele Italia Piemonte
Santuario di Monte Sant’Angelo Italia Puglia
Monastero di Symi Grecia
Monastero del Monte Carmelo Israele
Al suo interno magnifica e surreale è la Scala dei Morti
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