Itinerario tutto Italiano quest’anno, programmato in pochi giorni per pochi giorni di viaggio con le nostro Brompton.
All’inizio di quest’anno abbiamo venduto le nostre “vecchie Brompton” con cambio a 3 velocità con delle nuove a 6 velocità con sviluppo metrico -12% . Sovradimensionate per utilizzo giornaliero per andare al lavoro , nostro mezzo con qualunque tempo, ma eccezionale per i nostri lunghi viaggi .
Questo itinerario di pochi giorni è stato il nostro test di prova e ne siamo rimasti colpiti, anche se questo non è stato il primo viaggio con questo tipo di bici vedi Hadrian’s Wall
Perchè questo tipo di scelta dopo tanti anni di Mountain bike?
Perchè sono biciclette versatili , ottime per il trasporto che sia un treno, un bus, non si paga biglietto e non serve fare prenotazione, all’aereo non dobbiamo smontarla completamente e non dimentichiamo macchina e camper non serve il porta biciclette.
Nel traffico delle città si muove agilmente, si guida tranquillamente su asfalto e sterrato o strada bianca, volendo anche qualche facile sentiero all’interno di boschi. La postura della bici è corretta e a fine giornata non si arriva stanchi.
Per quanto riguarda il bagaglio noi optiamo per la borsa da viaggio T-Bag con una capienza 31 litri. Ci riusciamo a farci stare tutto. Volendo nel sottosella inseriamo una piccola bag per attrezzatura varia o parapioggia a seconda dei viaggi.
Ho chiamato questo itinerario le “Vie d’acqua” perchè è caratterizzato da percorsi lungo lagune, fiumi, canali e architetture che vanno dall’inizi della civiltà fino all’architettura industrie.
Partenza in treno da Bologna per la città portuale di Trieste che sarà il nostro punto partenza di questa breve avventura.
In serata ci troviamo alloggiati presso l ‘albergo Hotel James Joyce, situato nel pieno centro della città. ottimo rapporto qualità prezzo.
Da Trieste a Grado Lungo la Meditarranea Route
La mattina dopo una colazione nella bellissima piazzetta accanto all’abergo, prendiamo le nostre Brompton per iniziare il viaggio .
L’itinerario della primo giorno di viaggio, prima tappa la città di Grado, prevede di seguire una parte del EuroVelo 8 – Mediterranean Route Che da Cadice arriva ad Athene, Per poi incrociare la Ciclovia FV2 e Adriabike.
La primissima parte del percorso attraversa le magnifiche architetture industriali del Punto Franco Vecchio di Trieste per poi immettersi nella litoranea che ci porta ai piedi del Castello di Miramare circondato dal Parco di quasi 22 ettari di landa carsica trasformato in un prezioso giardino per trovar ristoro nei caldi pomeriggi estivi.
I
Il percorso, dopo aver lasciato il castello, prosegue lungo la Litorale, la ciclovia è situata sulla strada, ma c’è abbastanza spazio per tutti.
In prossimità di Monfalcone, non entriamo in città , ma seguiamo le indicazioni che ci portano lungo le foci dei fiumi Timavo e Isonzo, caratterizzati da magnifiche riserve naturali come la Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo o poco più in la alle porte di Grado è possibile vedere la laguna lungo l’Oasi naturalistica del Caneo.
Nel tardo pomeriggio arriviamo al Villaggio Ca Laguna nel alloggiamo in un piccolo monolocale con una piccolo patio . A pochi passi possiamo vedere la magnifica laguna che sembra nel calar della sera immobile dove l’effetto specchio ci impressiona .
La sera ceniamo in un ristorante non molto lontano,Ristorante Ai Pioppi, dove ho assaggiato la miglior pasta ai sardoni della mia vita.
Da Trieste a Grado Km 68
Laguna di Grado
Grado verso Udine ciclovia tra natura e architettura
L’itinerario del secondo giorno di viaggio prevede la ciclovia Alpe Adria – FVG1, che collega la città di Salisburgo al la laguna di Grado. Un percorso che si snoda tra campagna e architettura che vanno dal periodo paleocristiano a piccoli borghi medievali. Le strade si mescolano tra tratti asfaltati che seguono canali e strade bianche. Le nostre biciclette pieghevoli Brompton a 6 marce sono all’altezza della situazione.
Lasciamo la città di Grado attraversando la lunga lingua di terra che collega la città all’entroterra per dirigerci verso la città di Aquileia. La Alpe Adria – FVG1 è ben segnalata, ma consigliamo comunque un gps o una mappa scaricata nel cellulare.La mattinata è limpida anche se il sole scotta l’aria è ancora frizzante.
Basilica di Santa Maria Assunta Aquileia
Mosaici Basilica di Santa Maria Assunta
Piano piano intravediamo il campanile della meravigliosa Basilica Paleocristiana di Aquileia, la ciclovia passa dietro al sito . Una tappa per riposarci e vedere questa magnifica chiesa, i mosaici a terra sono splendidi e si tratta di uno dei tappeti musivi più esteso dell’Europa Occidentale. Nella cripta si respira un aria di misticismo. Possiamo godere il tutto tranquillamente i turisti sono ancora pochi.
Procediamo verso Udine e lungo la strada incontriamo il piccolissimo borgo di Strassoldo, in cui è possibile ammirare il noto castello. Lungo l’itinerario non manco piccoli scorci dall’atmosfera magica come alle porte della città stellata di Palmanova dove possiamo ammirare un piccolissimo bosco di canne di bambù attraversato da un piccolo ponte in legno.
Alle porte di Palmanova, stupenda città fortificata a forma di stella unica nel suo genere, siamo obbligati a fare una lunga sosta a causa di un temporale estivo .
Ripartiamo nel tardo pomeriggio non manca molto alla città di Udine, con il suo Castello situato in collina, che ospita diversi musei e una galleria d’arte con opere di Tiepolo e Caravaggio. La tappa prevede 2 notti ospiti di mio fratello.
Un giorno in laguna
Il terzo giorno di viaggio no bici ma abbiamo in programma una gita in barca nella bellissima laguna di Grado. La giornata prevede nubi e probabili piovaschi, ma noi non indugiamo e partiamo lo stesso direzione Grado dov’è ormeggiata la barca.
Laguna
La laguna di Grado è molto affascinante passiamo davanti all’isola dove è collocato il Santuario di Barbana per poi fare tappa in una delle isolette. Bagno e un pranzo in barca e concludiamo la giornata con una tappa al santuario per poi rientrare in serata a Udine .
Da Udine verso Porcia alla scoperta delle grandi ville
Siamo già al nostro quarto giorno di viaggio. Raccogliamo i nostri bagagli , salutiamo i parenti riprendiamo il nostro itinerario. Oggi la nostra destinazione è verso Pordenone, abbiamo prenotato nella vicina Porcia presso un B&B. Non ci sono ciclovie in questa giornata, la maggior parte sono strade di campagna e qualche corto pezzo di. statale.
La giornata di viaggio inizia con un piccolo guado da attraversare , in piena campagna troviamo un sottopassaggio allagato.
Prima tappa della giornata è Passariano dove si trova Villa Manin. Forse una delle più belle ville Cinquecentesche dell’entroterra. Il complesso architettonico presenta al centro la villa padronale e ai lati le splendide barchesse . Fu voluta da Antonio Manin e fu l’ultima dimora del Doge di Venezia Manin. La villa fu abitata per pochi mesi anche da Napoleone Bonaparte .
Il viaggio prosegue sotto un assolata giornata tra campi di mais e di distese infinite di barbatelle.
Ma cos’è la barbatella?
La barbatella si ottiene da una vite adulta, da cui viene tagliato un piccolo tralcio; successivamente questo tralcio viene interrato in particolari casse dette “di forzatura” contenenti terreno, sabbia e, a volte anche segatura, e viene innaffiato affinché dall’estremità tagliata si sviluppano le radici, la cosiddetta “barba”.
Una volta sviluppate le radici, il tralcio iniziale divenuto Barbatella è autonomo a tutti gli effetti e può essere messo a dimora con i suoi simili per creare il futuro vigneto.
Attraversiamo il fiume Tagliamento per arrivare al borgo di Valvasone che ha mantenuto il suo aspetto caratteristico di cittadina medioevale, il centro è caratterizzato da alcune dimore signorili risalenti ai secoli XIV – XVII. L’elemento architettonico più importante è il castello che, circondato dal fossato e dall’antica cinta muraria, conserva due camere con stucchi, un teatrino settecentesco, una ricca quadreria. Da vedere è anche il vicino antico mulino, dotato ancora della sua ruota, risalente al secolo XV. Ma la cittadina da il suo massimo nel mese di Settembre con il suo Medioevo. Ogni anno si sveste la modernità e ci si riveste di antico, una riproduzione fedele del medioevo.
Valvasone
Per arrivare alle porte della città di Pordenone attraversiamo i “Mangredi del Cellina“, il termine è friulano e significa “terra magra”, cioè arida e povera d’acqua per la presenza dei sassi .
La strada che percorriamo attraversa questo depositi ghiaiosi del Cellina e Meduna che danno origine a una serie di coni detritici che dalla base delle montagne si allargano verso la pianura. La zona viene chiusa al traffico quando. il fiume si ingrossa e non è possibile guadare. Una volta che la piena finisce con escavatori viene ripristinato il passaggio rendendo praticabile la “strada”, affascinate non è vero?
Nel tardo pomeriggio siamo a Pordenone una sosta per visitare la città e poi in direzione di Porcia dove ci aspettano al B&B Tubià che in dialetto friulano significa “fienile”.
Pordenone
Da Porcia a Montebelluna le ciclovie d’acqua
Prima di lasciare la cittadina di Porcia, siamo al nostro quinto giorno di viaggio, facciamo una piccola sosta alla villa Correr-Dolfin . Si tratta di un Il complesso , risalente alla seconda metà del seicento, realizzato a Roraipiccolo dal ramo dei Correr che abitavano nella parrocchia di Santa Fosca a Venezia. Nel secicento e nel settecento la villa con i suoi annessi assume un rilievo non solo artistico ed architettonico , ma anche economico e produttivo ed incidendo nell’organizzazione del territorio contribuisce a definire il paesaggio, come tutte le ville dell’entroterra non era solo luogo di ozio e di divertimento, ma anche centro di una vera e propria azienda agraria nella quale gli investimenti di capitali si estendono sia nelle fastose costruzioni sia negli intrichi di giardini e delle opere di trasformazione agraria.
villa Correr-Dolfin
La meta di oggi è la città di Montebelluna, passando per Conegliano, incrociamo una serie di cliclovie. La prima parte del viaggio imbocchiamo la FVG –4 Ciclovia della pianura e del Natisone fino alla località Ponte della Muda. Da li imbocchiamo una serie di strade secondarie fino ad arrivare alla città di Conegliano .
The München-Venezia cycle route
Dopo una breve sosta ripartiamo e percorriamo la ciclovia MV ovvero la München-Venezia cycle route . Attraversiamo il fiume Piave all’altezza di Nervesa della Battaglia che fu “Centro strategicamente importante tra il Piave ed il Montello, durante la prima guerra mondiale, fu teatro di violenti scontri tra gli opposti schieramenti che causarono la morte di numerosi concittadini e la totale distruzione dell’abitato. La popolazione costretta allo sfollamento e all’evacuazione, nonché all’abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio in zone più sicure, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio” .
Da questa cittadina inizia una ciclovia d’acque, infatti ci accompagneranno per tutto il tragitto canali dalle chiare acque interrotti da diversi mulini.
The München-Venezia cycle route The München-Venezia cycle route The München-Venezia cycle route The München-Venezia cycle route
Porcia to Montebelluna KM 70
Da Montebelluna a Treviso le antiche vie
Ci avviciniamo alla fine del nostro viaggio ancora due giorni e poi rientriamo. Il nostro punto di arrivo di oggi è la città di Treviso . Ma facciamo una deviazione verso Castelfranco Veneto. La prima parte del viaggio ‘ci muoviamo lungo strade secondarie . La tappa a Castelfranco Veneto, un esempio di città murata medioevale che conserva il fascino di quest’epoca , da i suoi natali a al Giorgione e qui non può mancare una visita al Duomo di San Liberale, del secolo XVIII, opera di Francesco Maria Preti, di ascendenza palladiana, dove al suo interno si conserva una delle opere del Giorgione, l’artista simbolo di Castelfranco: la Pala Madonna col Bambino in trono e i SS. Francesco e Liberale.
Castelfranco Veneto Itineraio Ezzelini ciclovia Treviso – Ostiglia ciclovia Treviso – Ostiglia ciclovia Treviso – Ostiglia Treviso
Altra location da visitare è la Villa Parco Bolasco un esempio incredibile di parco all’inglese. Non siamo riusciti a vederlo perchè era chiuso.
Lasciata la cittadina di Castelfranco Veneto imbocchiamola bikeway “Sui Sentieri degli Ezzelini” che segue un canale per poi incrociare all’altezza di Camposanpietro la pista ciclabile Treviso-Ostiglia. Si tratta di un percorso ciclo-pedonale che collega Treviso ad Ostiglia riutilizzando in gran parte il sedime della vecchia via ferroviaria appunto Treviso – OstigliaTreviso-Ostiglia.
La ciclovia è quasi tutta ombreggiata e in giornate calde come questa da sollievo, lungo il percorso possiamo ammirare le caratteristiche stazioni ferroviarie. La ciclovia ci porta alle porte della città di Treviso. Alloggiamo presso un B&B a porta San Tommaso .
Visitiamo la città a piedi, non può mancare uno spuntino serale con un bicchiere di Cabernet e panino alla porchetta presso alla tradizionale e piena storia osteria all‘Antico Pallone
Montebelluna Treviso 60 km
Ciclovia Giro Sile
Ultimo giorno e chiudiamo in bellezza il percorso greenway del Sile ha come punto di partenza per noi la città di Treviso e si snoda lungo il fiume Sile attraverso una ramificazione di percorsi che si unisco in un’unica direzione Punta Sabbioni .
Greenway del Sile
La nostra meta è la città di Mestre e nello specifico la stazione per poi prendere il treno che ci riporterà a Bologna.
Inforchiamo questa stupenda ciclovia che segue la sponda sinistra del fiume e prosegue sinuosa tra testimonianze di archeologia industriale fino alla chiusa di Silea.
Qui si passa sul lato destro, attraversando poco dopo l’affascinante cimitero dei burci, un’immagine suggestiva, il percoso attravesa il fiume su di un ponte in legno, bici rigorosamente a mano .
cimitero dei burci
Il burcio era una grossa barca il cui fondo, piatto, arrivava fino all’estremità superiore della prua. una barca molto solida, adibita al trasporto e usata nella bassa valle Padana, principalmente sui canali veneti.
La ciclabile prosegue lambendo sempre il fiume fino ad intravedere, come fosse un dipinto, dalla sponda opposta Casale sul Sile
Casale sul Sile
Proseguiamo fino alla cittadina di Quarto d’Altino, una pausa per ristorarci in questa giornata torrida . Qui dobbiamo lasciare questa via d’acqua per dirigerci verso Mestre cercando di seguire vie secondarie
Treviso – Mestre Km 51
No Comments