Affascinate itinerario nei territori del Duca di Montefeltro. Tra rocche e castelli. Un viaggio realizzato nell’Agosto del 2005
Regione: Emilia Romagna, Marche
Percorso : km 574,19
Giorni : 6 giorni
Difficoltà: media
Primo giorno di viaggio Bologna – Riolo Terme – Brisighella Km totali 100
La mattina si presenta soleggiata, le bici sono pronte per la nuova impresa. Lasciamo Bologna alle 07.00 del mattino la meta è città di Modiagliana. Per prima parte del viaggio inforchiamo la via Emilia passando per Imola e tagliando poi, prima di Castel Bolognese, Riolo Terme.
Il tempo nella tarda mattinata peggiora, nel frattempo telefoniamo per trovare un posto per la notte a Modiagliana, ma la nostra ricerca è vana, inoltre il brutto tempo incalza. All’altezza di Riolo Terme rivediamo l’organizzazione della nostra giornata. Decidiamo di dormire a Riolo e nel pomeriggio senza bagagli visitare la città di Brisighella.
La strada tra Riolo e Brisighella ti regala un panorama mozzafiato con i suoi calanchi e la strada è poco trafficata permettendoci di godere di tale panorama.
Si giunge a Brisighella, antichissimo borgo medioevale della Valle del Lamone, la cui peculiarità è una eccezionale via sopraelevata e coperta, denominata via degli asini. La giornata volge con un brusco temporale che fortunatamente non dura molto e ci permette di tornare per la stessa via alla nostra base.
La giornata finisce con una visita a Riolo “Città d’acque” così chiamata per le sue peculiarità affermatesi nei secoli; il suo nome deriva da un modestissimo rio (Rio Doccia, che da alcuni decenni è tombato), a carattere pluviale, presso il quale sorse la Rocca.
Per le caratteristiche di questo rio, il paese fu chiamato per circa due secoli “Riolo Secco“; solo nel 1914, per il valore delle sue acque minerali, prese il nome di “Riolo Bagni“. Nel 1957, per la significativa fama dello Stabilimento Termale, assunta a livello nazionale, venne dato l’attuale nome di Riolo Terme.
Pernottiamo in campeggio e visto il maltempo prenotiamo una roulotte da noi chiamata scherzosamente la “SUITE”
Secondo giorno. Riolo Terme – Brisighella – Modigliana – Passo del Carnaio
Lasciato Riolo Terme ripercorriamo la strada per Brisighella passando per Modigliana dove si può vedere il ponte di S. Donato, detto il “ponte della Signora“, risale al secolo XVIII.
Realizzato a schiena d’asino è formato da tre archi, di cui il centro assai ampio e alto sulle acque. Fu costruito in luogo di un precedente ponte demolito da una piena straordinaria.
Fu detto “della Signora” a causa della sua collocazione, accanto alla villa “La Colombaia” il cui capo famiglia, all’epoca, era una nobildonna. Il nome di S.Donato proveniva dalla vicinanza di un antichissima chiesa ora scomparsa.
Lasciata Modigliana saliamo per circa 13 km per Rocca San Casciano, qui abbiamo inforcato la strada per Galeata, panoramica e molto suggestiva.
La giornata è soleggiata ma noi accusiamo stanchezza a Santa Sofia facciamo una sosta per verificare i tempi e il pernottamento, la nostra meta è la città di Bagni di Romagna.
Ripartiamo, ci aspetta un’ultima salita il Passo del Carnaio a 850 msl. Inizialmente è la strada sale rapidamente per poi raggiungere uno splendido altopiano con panorama mozzafiato…… siamo molto stanchi superato il passo troviamo una locanda qui decidiamo di chiudere la giornata pernottando.
La locanda da Gamberini è sobria la cucina ottima e pure l’ospitalità. Il clima qui è fresco e il cielo offre uno spettacolo unico di stelle . Andiamo a dormire ci aspetta una giornata con un spostamento lungo ma pochissima salita.
Terzo Giorno, Passo del Carnaio – Bagni di Romagna – Monte Coronaro – San Sepolcro – Città di Castello – Umbertide
La mattina ci presenta un cielo terso dopo una abbondante colazione lasciamo la locanda e ci avviamo in direzione S.Pietro in Bagno.
Qui dobbiamo fare una lunga sosta per un guasto meccanico serio, fortunatamente abbiamo trova un meccanico appassionato di mountain bike, il quale ci ripara la bicicletta e ci fornisce un’accurata descrizione di itinerari del luogo. In tarda mattinata partiamo per la volta di Bagni di Romagna.
La cittadina è sorprendente con il suo “Il sentiero degli Gnomi” che è già stato frequentato da un grande numero di persone d’ogni età. Per maggiori informazioni www.bagnodiromagnaturismo.it
Da bagni di Romagna si prende la Tiberina per Verghereto ai piedi del Monte Cornaro dopo 4 km circa la Tiberina non è più praticabile per le auto , infatti si entra nella nuova super strada “Tiberina” non praticabile per le bici.
Un cartello blocca il transito noi non abbiamo scelta per oltre 5km percorriamo una strada abbandonata. Il momento devo dire è stato emozionante la strada taglia dentro ad un bosco è piena di curve e il fondo si presenta pieno di buche.
La vecchia Tiberina “rivive ” a Pieve S. Stefano per poi arrivare a San Sepolcro. Alla fine abbiamo percorso la vecchia Tiberina per 60 km circa senza vedere macchine una “ciclabile incredibile” . Non possiamo dire per il tratto da san Sepolcro e Città di Castello una strada con un fondo pieno di buche e piena di traffico.
Il tempo si è guastato siamo in prossimità di Umbertide e ci deve esserci stato un forte temporale noi arriviamo con una pioggia molto leggera . Pernottiamo ad Umbertide dove mangiamo alla locanda Appennino dove consigliamo di assaggiare la marmellata di cipolla con formaggi vari.
E non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio, l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a raccontarci le sue promesse
Milan Kundera
Quarto giorno Umbertide – Gubbio – Scheggia – Cagli – Acqualagna – Urbino
Un altro giorno di viaggio un altra avventura che parte dalla città di Umbertide, la mattina si presenta nebbiosa e la strada che dobbiamo fare è molto trafficata.
Verso le 10.00 del mattino siamo presso la città medioevale di Gubbio, dove facciamo una piccola sosta. La città, già visitata in precedenti viaggi, si presenta in tutto il suo splendore.
Dopo una colazione e rifornimento acqua e cibo la nostra direzione è Scheggia, la strada è panoramica sulla nostra dx intravediamo l’antico sentiero, arriviamo al passo della Madonnina a 750 s.l.m.
Alla volta di Scheggia eccoci in direzione di Cagli usando la vecchia strada Flaminia, accanto il nastro d’asfalto della “nuova Flaminia”.
La strada si presenta come una lunga ciclabile con traffico solo locale, attraversiamo un vecchio ponte romano.
Piccola sosta a Cagli per raggiungere Acqualagna per poi proseguire per la statale 43 per S. Gregorio.
Una Volta a S.Gregorio la strada ci porta alla nostra ultima tappa della giornata, abbiamo inforcato la strada per Sogesta, ci aspettava l’ultimo pezzo di strada che è bellissima ma vi avvertiamo che incontate una salita “micidiale” che porta a discendere per poi risalire e…. finalmente Urbino.
Abbiamo sostato per la notte in un’antica tartufaia Ca’ Vernaccia, è un bellissimo casale antico: risale al 1700 ed è situato in aperta campagna, in uno stupendo scenario di luoghi incontaminati.
www.locandaurbino.com
Consigliamo i piatti a base di tartufo, lo scenario e l’ospitalità di questo country house è molto buona.
Quinto giorno Urbino – Sassocorvaro – Villa Grande – S. Leo
Lasciamo dopo una abbondante colazione Ca’ Vernaccia il primo tratto di strada è tranquillo arriviamo a Mercatale e da li passiamo a Sassocorvaro, dove possiamo ammirare la incredibile Rocca attribuita a Francesco di Giorgio Martini . Se volete saperne di più su questa stupenda rocca vi rimando al seguente sito www.montefeltro.net.
Lasciamo Sassocorvaro la salita si fa dolce e costante e poi aumenta dopo Mercatale Vecchio arriviamo a Serra S. Marco a 1004 s.m.l. e poi Villa Grande.
La stanchezza si fa sentire la nostra meta non è lontana inizia la discesa e si apre un maestoso panorama sulla nostra destra si può ammirare S. Marino.
le ultime salite e poi una discesa ai piedi della quale si erge la città bellissima di San Leo che sorge su una delle caratteristiche rupi della valle del Marecchia. Si entra dall’unica porta della città è l’imbrunire, siamo stanchi, ma il panorama e la città ci affranca da tutte le fatiche.
Alloggiamo al ristorante la Rocca il posto è semplicemente unico come l’oste che ci suggerisce ottime pietanze come farro con funghi porcini e petto d’oca affumicato o agnello, anche il vino è ottimo, ma la serata ci regala un’ultimo scenario.
Si festeggiava la notte di Cagliostro la bellissima Rocca è illuminata, la piazza è diventata un enorme ristorante e la serata si conclude con fuochi d’artificio.
Sesto giorno S. Leo – Villagrande – Gradara – Cattolica
La giornata inizia girando la città di San Leo consigliamo di visitare la La pieve (IX) è la più antica chiesa del Montefeltro, costruita in arenaria.
Il Duomo (XII sec.), con oggetti di origine bizantina, pilastri e colonne romane, capitelli longobardi e il sarcofago di S. Leone.
Ed infine la Fortezza, che fu eretta da Francesco di Giorgio Martini (1439-1526) per volere di Federico III da Montefeltro, sui resti di antiche costruzioni difensive.
www.comune.san-leo.ps.it
Lasciata San Leo si rifà a ritroso una parte della strada del giorno prima fino al valico passata Villa Grande la direzione è la roccaforte di Gradara che si erge su un colle (142 m sul livello del mare) al confine tra Marche e Romagna in posizione strategica e dominante, sosta e giro di questa splendida roccaforte poi a Cattolica per prendere il treno per Bologna.
Il giro viaggio è finito il trasferimento in treno è lungo noioso a causa di una serie di ritardi arriviamo a Bologna alle 18.00
Informazioni generali
Umbertide: Locanda Appennino Via Grilli 19/21
06019 Umbertide Tel 334 3536585
Urbino: Cà Vernaccia Località Pallino
Tel 0722 329824
www.locandaurbino.com
San Leo : bar ristorante la Rocca
Via Leopardi, 16
61018 San Leo (PU)
Il seguente portale può servire per ulteriori informazioni www.turismo.marche.it
Per questo viaggi abbiamo utilizzato le nostre fedeli MTB, tutte di elevato standart qualitativo, modificando solo le coperture in quanto i nostri itinerari sono quasi interamente su asfalto.
Il nostro consiglio è di utilizzare copertoni intermedi che permettano una buona scorrevolezza su asfalto e su strade bianche.
Nella scelta dell’abbigliamento, ovviamente, incide il periodo in cui si decide di intrapprendere il viaggio.
Le serate sono molto fresche anche nei mesi estivi quindi, oltre all’abbigliamento classico da bicicletta (almeno tre cambi), consigliamo di attrezzarsi con pile e giacche antipioggia.
Per la sera abbigilamento comodo e informale.
Consigliamo di ridurre l’abbigliamento al minimo indispensabile, con un occhio a particolari come inserire un paio di scarpe di ricambio, gli oggetti e contenitori da toletta che abbiano dimensioni piccole.
Anche con sacche impermeabili consigliamo comunque di mettere gli abiti in contenitori di nylon e seguendo un ordine logico di utilizzo.
Si consiglia di portare oltre la solita attrezzatura per le riparazioni, anche una pinza del fil di ferro, filo per i freni, qualche freno di ricambio, un pezzo di catena della bici.
Altra attrezzatura in generale luci anteriori e posteriori per la bici, lucchetto con relativa catena, qualche elastico.
Portare con se sempre qualche barretta integrativa e acqua, una bottiglia di riserva oltre alle borracce.
Buon Viaggio
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